Molti lo chiamano “l’informatico”. Non sanno bene cosa faccia, e spesso credono che si tratti di qualcosa molto vicino alla magia perchè fa comparire delle scritte, delle immagini e delle funzioni logiche sul computer.
Non sto a sottolineare in questa sede il fatto che molti pensino (sbagliando) che tutte queste cose le compia in pochi minuti. Però vorrei evidenziare una cosa: l’informatico è un uomo, una persona. E come tutti può sbagliare, solo che quando sbaglia le conseguenze potrebbero esser – diciamo – sanguinose.
E a quel punto ci si pone una serie di domande: di chi è la colpa? Chi ha sbagliato?
Non è questa la sede per rispondere ai due quesiti, ma forse in questa pagina potremmo porre un’altra, importantissima, domanda: CHI PAGA?

Eh, sì: chi paga? A volte le conseguenze dell’errore sono di gran lunga superiori alle capacità (e, diciamocelo, alle intenzioni) di risarcimento del danno da parte dell’informatico (che sia persona o società poco importa). Un danno magari venti volte superiore. E allora?
Direi che da tempo siamo abituati a pagare la tranquillità tramite il costo di una Assicurazione. Ma non capisco perchè oggi pochi, pochissimi a dire il vero, ne abbiano una che copra i rischi informatici. E mi riferisco sia ai clienti (che potrebbero proteggere in questo modo il proprio ambiente informatico, ma non solo), sia allo stesso informatico che, anzichè piangere o litigare, si potrebbe limitare ad offrire gli estremi della propria polizza.
Quindi, prima regola: assicuratevi. Con alcune attenzioni, sia chiaro:
1) chiedete infatti all’agente di fiducia una assicurazione che copra i danni diretti ed indiretti (Vostri e dei terzi).
2) fate una valutazione degli asset che potrebbero esser compromessi: quanto vale il vostro DB? Quanto vale magari una lista di indirizzi per una newsletter?  Quanto vale un archivio di ricerche? Perchè lo sapete bene che una Assicurazione copre i danni, ma se nemmeno voi sapete dare una quantificazione oggettiva essa non potrà che giocare al ribasso, e parecchio;
3) se possibile assicurate l’estorsione (volgarmente detta cryptolocker e richiesta di riscatto);
4) assicurate anche la copertura dei danni reputazionali (ossia il pagamento di consulenti che aiutino Voi o il vostro cliente compromesso a recuperare la bella immagine perduta…).

Insomma, in poche parole: assicuratevi, ma fatelo bene.

Federico Vincenzi